Il Tribunale amministrativo di Bari, con quattro ordinanze innovative, ordina all’ASL Bari, alla Regione Puglia ed all’Associazione Italiana Comuni Italiani – Puglia di risolvere, entro trenta giorni, l’annosa vicenda del servizio di trasporti dei diversamente abili presso i centri socio-educativi di Bari e Rutigliano contrattualizzati con l’ASL Bari.
I fatti. L’art. 46 della Legge della Regione Puglia n. 4 del 2010 assegna alle ASL competenti per territorio il compito di garantire il servizio di trasporto dei disabili presso i centri diurni socio-educativi contrattualizzati ai sensi dell’art. 60 del regolamento regionale n. 4 del 2007.
Negli anni passati, l’ASL Bari, nonostante le molteplici diffide per l’attivazione del servizio di trasporto ricevute dai centri diurni, dalle associazioni di categoria ed anche dal Comune di Bari, non attivava il predetto servizio.
Solo nel 2020 l’ASL Bari, per tentare di porre rimedio a tanto, in via eccezionale e temporanea, consentiva ai centri diurni di provvedere al trasporto, corrispondendo, però, agli stessi una tariffa, € 6,51 per utente, che non copriva i costi realmente sopportati. Scaduto il contratto, i centri tornavano a diffidare l’ASL Bari a prendere in carico il servizio o a ricevere una tariffa adeguata ai costi reali. In caso contrario, gli stessi centri avvertivano l’ASL Bari che sarebbero stati costretti ad interrompere il trasporto e che ciò avrebbe creato gravissimi danni agli utenti disabili dei centri ed alle rispettive famiglie, a cui sarebbe stato impedito di poter fruire di un servizio indispensabile per somministrare le terapie di cui i disabili avevano estrema necessità sulla base dei programmi di riabilitazione autorizzati dalla stessa Asl Bari.
Vista l’inerzia dell’ASL Bari, quattro centri diurni di Bari e Rutigliano, tramite l’Avv. Paolo Gaballo del Foro di Lecce, invocavano giustizia al TAR Bari, chiedendo di porre rimedio ad una situazione divenuta improcrastinabile, nonché il rimborso delle maggiori spese sostenute negli anni per il trasporto, pari complessivamente ad oltre un milione di euro.
Il TAR Bari, dapprima, non accoglieva l’istanza cautelare dei centri; successivamente, però, esattamente lo scorso mese di ottobre, il TAR disponeva il coinvolgimento nei giudizi della Regione Puglia e dell’ANCI Puglia, affinchè gli stessi Enti, assieme all’ASL Bari, pervenissero con sollecitudine ad una soluzione della vicenda.
Nonostante il disposto del TAR nulla accadeva; sicchè i quattro centri diurni tornavano ad invocare giustizia al TAR Bari, che, nella giornata di ieri, accogliendo le istanze cautelari avanzate dall’Avv. Gaballo, con quattro ordinanze, “data la gravità della situazione e stante il disposto dell’art. 46 della Legge Regionale n. 4 del 2010”, ha “ordinato” all’ASL Bari, alla Regione Puglia ed all’ANCI Puglia di “convocare un tavolo tecnico” con i ricorrenti “nel termine di 30 giorni (trenta)”, al fine di risolvere la situazione e, nel caso, rinegoziare con i centri diurni l’originaria tariffa per lo svolgimento, da parte di questi ultimi, del servizio di trasporto.
Le quattro decisioni rivestono particolare importanza, sia in quanto consentono di sbloccare una situazione che si trascina da anni in danno dei centri diurni e dei loro utenti disabili, sia in quanto rappresentano una pietra miliare nella distribuzione delle competenze dei servizi in favore dei diversamente abili e nell’interpretazione della normativa regionale in materia.
Soddisfazione per l’esito del giudizio è stata espressa dai centri diurni, dai genitori dei diversamente abili che usufruiscono dei centri e dall’Avv. Paolo Gaballo.