La Corte di Appello di Lecce respinge il reclamo del Ministero, conferma l’estraneità dell’ex Sindaco Marra a tutti gli addebiti contestati e condanna il Ministero a pagare le spese di lite
La Corte di Appello di Lecce rigetta il reclamo del Ministero dell’Interno contro la decisione del Tribunale e conferma la totale estraneità dell’ex Sindaco di Squinzano Giovanni Marra a tutti gli addebiti contestati dal Ministero ai fini della sua dichiarazione di incandidabilità.
I fatti. Nel 2021, a seguito delle dimissioni dei Consiglieri Comunali e del subentro della Commissione di indagine nominata dal Prefetto di Lecce, il Ministero dell’Interno instaurava dinanzi al Tribunale di Lecce l’azione di incandidabilità nei confronti del Dott. Giovanni Marra, nella sua qualità di ex Sindaco del Comune di Squinzano nell’arco temporale 2018/2020.
L’ex Sindaco Marra si difendeva in giudizio con l’Avv. Paolo Gaballo, il quale deduceva l’inammissibilità e l’infondatezza dell’azione del Ministero, in quanto il Marra non solo era totalmente estraneo a tutti gli tutti addebiti che gli venivano contestati, ma, anzi, aveva risolto problematiche ereditate dalle precedenti Amministrazioni, come provato dalla copiosa documentazione che veniva a tal fine prodotta in giudizio.
Nel 2022 il Collegio del Tribunale di Lecce – Presidente dott.ssa Portaluri -, accogliendo le tesi difensive dell’Avv. Paolo Gaballo, rigettava il ricorso nei confronti dell’ex Sindaco di Squinzano Giovanni Marra, ritenendo insussistente ogni addebito che gli veniva contestato.
Il Ministero, tuttavia, proponeva reclamo dinanzi alla Corte di Appello di Lecce, chiedendo la riforma della decisione del Tribunale.
Ieri è stata emessa la decisione: la Prima Sezione della Corte di Appello di Lecce (Presidente dr. Riccardo Mele; estensore dott.ssa Patrizia Evangelista), accogliendo le tesi difensive dell’Avv. Gaballo, ha rigettato il reclamo del Ministero, ritenendolo infondato nel merito. Particolarmente significativi sono alcuni passaggi della sentenza dove la Corte di Appello accerta l’attribuzione ad altri amministratori locali di taluni addebiti mossi al Marra e l’estraneità di quest’ultimo a tutte le altre contestazioni nei suoi confronti: “il Ministero non ha dimostrato – con argomenti logici – che la concreta applicazione dei criteri richiamati, all’interno di un diverso percorso valutativo, avrebbe imposto conclusioni diverse, attestando la responsabilità (per dolo o anche solo per colpa) dell’ex sindaco Marra in relazione a condotte commissive o anche solo omissive a lui personalmente riferibili e che avrebbero potuto consentire di addebitargli le vicende oggetto di accertamento”; “mancanza di riferimenti fattuali ad eventuali condotte commissive od omissive attribuibili al Marra, neanche indirettamente evincibili dalle vicende rappresentate”; “tale episodio evoca, semmai, l’interessamento di un altro amministratore”; “il Ministero reclamante ha omesso di “fare i conti” con la ampia ricognizione critica degli elementi di valutazione acquisiti agli atti operata dal Tribunale, limitandosi a riproporre apoditticamente le tesi efficacemente (nonché condivisibilmente) disattese dall’impegno dispiegato dal Tribunale, ed a proporre argomenti privi di linearità dimostrativa”; “l’argomento speso dal Ministero è meramente congetturale”.
Il Ministero è stato anche condannato a pagare oltre 7.000,00 di spese legali.
Soddisfazione per l’esito del giudizio è stata espressa dott. Marra: “Basta con questo accanimento! Anche la Corte d’appello ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Lecce che aveva stabilito, senza mezzi termini, la mia non colpevolezza nello scioglimento del Consiglio Comunale. La Procura della Repubblica e la Corte d’appello, ognuna per la parte di propria competenza, hanno, inoltre, ribadito, in sintesi, la mia completa estraneità ai fatti contestati e che le vicende esaminate non riguardano la mia Amministrazione. Tengo a ringraziare tutti i cittadini che hanno creduto sempre nella mia onestà, la mia famiglia e tutti gli amici che non mi hanno mai fatto mancare il loro conforto nei momenti difficili, ringrazio l’avvocato Paolo Gaballo, un grande professionista che con sagacia ha saputo far emergere tutta la verità, così come ribadisco, ancora con forza, la mia completa fiducia nella magistratura”.
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